Antenati · Luce ed Ombra · Strumenti

Rituale di consacrazione per la nave spirito

Dopo aver esplorato in profondità il significato e l’uso delle Navi Spirito nell’articolo precedente — strumenti sacri per onorare gli antenati e comunicare con il regno dei morti — ora ci addentriamo nel cuore del lavoro rituale: la consacrazione.

La Nave, una volta creata e preparata, necessita di essere consacrata per divenire un vero e proprio canale di connessione, in modo da collegare lo spirito alla nave e invitarlo in essa. Gli spiriti che comunemente vengono ospitati nelle navi sono quelli dei familiari, deceduti da poco o da generazioni. Questo rituale, potente e delicato, è un invito rivolto allo spirito, un gesto sacro di riconoscimento e apertura. Se non hai ancora letto l’articolo introduttivo sulle Navi Spirito, puoi trovarlo qui. Ti consiglio di partire da lì per comprendere pienamente il senso profondo di ciò che stai per realizzare.

l rituale seguente può essere utilizzato per consacrare una nave o feticcio che verrà utilizzato per il lavoro con lo spirito. Per questo rituale si richiede:

  • Una Nave Spirito
  • Una candela bianca (simbolo di luce spirituale e guida)
  • Un brucia-incenso o incensiere
  • Carboncino (per la combustione delle resine o erbe)
  • Un coltello rituale (athame) o strumento consacrato per le unzioni
  • Oggetti personali del defunto (capelli, unghie, lettere, fotografie, o oggetti significativi)
  • Ocra rossa, oppure polvere di mattone rosso mescolata con acqua o vino rosso (per i simboli di sangue e terra)
  • Olio per unzione (olio d’oliva semplice, consacrato con preghiera o intento)
  • Incenso per la convocazione degli spiriti (ad esempio: assenzio, legno di sandalo, copale)
  • Incenso per l’offerta: mirra, scorza di melograno, legno di sandalo, o altre resine legate all’onore e al ringraziamento

Svolgimento del Rituale

Il rito si compie dopo il tramonto, preferibilmente durante la luna calante o nera, quando il velo tra i mondi si assottiglia.

Apri il cerchio sacro, creando lo spazio liminale in cui il rito potrà manifestarsi.

Invoca la divinità psicopompa con cui lavori — colei o colui che apre le porte dell’Oltretomba — e chiedile di dischiudere i cancelli tra i mondi. Invitala/o a chiamare lo spirito con cui desideri stabilire un legame. Se non operi con una divinità, puoi chiamare i tuoi spiriti guida affinché ti aiutino ad accedere alle soglie dell’Aldilà.

Disponi sull’altare la candela bianca accanto alla nave o al feticcio.

Ungi la candela con l’olio consacrato, dedicandola agli antenati e chiedendo la loro benedizione.

Ungi la nave: prima con l’olio d’unzione, poi con la miscela di ocra rossa (oppure polvere di mattone rosso mescolata ad acqua o vino).

Accendi l’incenso per la convocazione (come assenzio, copale, sandalo) e chiama lo spirito per nome e genealogia, invitandolo ad abitare la nave preparata per lui o lei. È consigliabile che ogni nave ospiti un solo spirito, affinché il legame sia più chiaro e diretto.

Brucia ora l’incenso d’offerta (mirra, melograno, sandalo…) e dichiara il tuo desiderio che quello spazio diventi una dimora temporanea e sacra, durante la sua visita. Invita lo spirito a lavorare con te attraverso quella forma. Poi porgi una domanda chiara di consenso.

  • Se non possiedi il dono della seconda vista, osserva la fiamma della candela: Se danza forte o resta stabile → la risposta è . Se si spegne senza causa apparente o diventa debole → la risposta è no. (Talvolta sarà l’incenso stesso a offrire il segnale.)

Se lo spirito ha dato il suo consenso, mostragli la nave e la via che l’attende. Pungi delicatamente il pollice con uno spillo sterilizzato e, con una goccia del tuo sangue, ungi il recipiente, suggellando il patto con la tua essenza vitale.

> Se la nave è destinata all’uso collettivo, ogni membro coinvolto dovrebbe compiere questo gesto. > In alternativa, per chi preferisce evitare il sangue, è possibile usare frammenti personali come capelli o unghie, simboli altrettanto potenti del legame tra spirito e praticante.

A questo punto, brucia l’incenso d’offerta come segno di gratitudine per la presenza e la disponibilità dello spirito.

Procedi infine in base all’intento del tuo rituale:

Chiudi le porte sottili tra i mondi e termina il cerchio

Se è previsto un lavoro specifico con lo spirito, continua il rito come pianificato

Altrimenti, congeda lo spirito con riverenza, chiedendo l’aiuto delle Divinità con cui operi o seguendo la tua tradizione

Rispondi